Palazzo Montemurro / Marinosci

Proseguendo lungo via Mazzini ci si imbatte in un palazzo del XVIII secolo fondato di preciso nel 1744 dalla famiglia Semeraro-Montemurro, ma identificato per la maggiore a Martina Franca come Palazzo Marinosci, essendo stato abitato dal 1844 fino alla sua morte dallo scienziato martinese Martino Marinosci (1786 – 1866).

Marinosci fu medico, dottore ma soprattutto attento studioso delle piante, infatti, la sua opera più importante fu Flora Salentina, pubblicato nel 1870 a Lecce. In realtà egli scrisse moltissime opere di carattere botanico e scientifico di notevole importanza distinguendosi come uomo di grande cultura naturalista. Una lapide collocata sulla destra del portale di ingresso elogia l’ingegno e l’umanità di questo insigne personaggio martinese: OVUNQUE INVOCATO PORTO’ SAPIENZA MEDICA CUORE DEI CUORI VI UNI’ AMORE UMANO.

Il portale di ingresso del palazzo è decentrato rispetto al prospetto, e si contraddistingue per le due paraste laterali ruotate a quarantacinque gradi e reggenti dei capitelli con volute. Sulla sinistra del portale si apre una finestra mistilinea, mentre sulla destra si aprono due balconi balaustrati da colonnine sagomate terminanti con due erme (figure miste con elementi naturalistici). Sotto i balconi, all’interno di una metopa, sono inseriti dei putti reggenti dei cartigli con iscrizioni epigrafiche. Sulla metopa del primo balconcino è incisa la data: ANNO D.N. / 1744; mentre sul secondo cartiglio si riporta la seguente scritta: SURGAM SEMPER / FELICITATE / TELLURIS, (Vivrò sempre per la gioia della terra).

Il Palazzo è dotato di giardino, di una cappella privata e di una Galleria dipinta da Domenico Carella con episodi di ispirazione biblica e mitologica.

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