Palazzo Marino Motolese

In via Arco Casavola si fronteggiano due titani del barocco martinese: Palazzo Marino-Motolese e Palazzo Motolese, entrambi testimonianze di due modi diversi di interpretare lo stile barocco. Nello specifico Palazzo Marino-Motolese nasce dall’assemblaggio di diversi elementi architettonici databili in periodi ben distinti. Infatti, il portale di ingresso è in stile tardo-rinascimentale e contrasta con le linee settecentesche dei piani superiori. L’ingresso del palazzo si presenta serrato da due esili semi-colonne, per metà lisce e per metà scanalate, montate su plinti alti e terminati in alto con capitelli compositi. L’intradosso dell’archivolto è adornato da raffinate rosette, un motivo decorativo tipico del Cinquecento. La conferma della fondazione tardo-rinascimentale del palazzo viene ampiamente confermata dall’inscrizione epigrafica incisa sulla trabeazione. Questa recita così: NON MIHI IOANNI MARINO MOTULENSI SED DEO OMNIS / GLORIA DETUR 1567, (Non a me, Giovanni Marino Motolese, ma a Dio sia data ogni gloria 1567). Un’iscrizione dedicatoria che dà lustro al committente sottolineando, non solo il senso di proprietà, ma anche un forte senso di umiltà di ispirazione religiosa. Intorno alla metà del XVIII secolo, precisamente del 1758, come riporta, la data incisa su un portalino di una scalinata all’interno dell’atrio, il palazzo subì un notevole sviluppo verticale. Infatti, sulla semplicità del portale cinquecentesco si innestò il piano nobile in stile barocco creando comunque soluzioni di continuità architettonica. Difatti la finestra-balcone del primo piano, in asse con il portale principale, è inserita all’interno di una ricercata cornice in pietra che tramite la balaustra, che fa da spalla ad un timpano reticolato e con volute, sembra creare un tutt’uno con la decorazione del portale inferiore. La peculiarità delle balaustre del piano nobile, finemente lavorate in pietra, si ripete su tutte le finestre-balcone che sono racchiuse da cornici modanate terminati con ampi timpani ondulati. L’impeto verticale del palazzo è accentuato ancora di più da una loggia con arco a sesto ribassato, delimitata da una balconata con colonnine tornite, e dall’aggiunta ulteriore, sul terrazzino, di una torretta del belvedere.

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