Masseria Masella

La masseria occupa una parte del sito archeologico denominato Badessa Monte del Forno dal quale sono emersi resti di un insediamento tardo-antico. In quest’area pian piano si è sviluppato uno dei centri agricoli più fiorenti della campagna martinese che ha come perno la masseria Masella, tuttora in piena attività. Dalle notizie storiche si evince che nel XVII secolo la masseria divenne proprietà di Giulio De Leonardis, detto Masella. Agnone che fu conservato dagli eredi anche quando Giulia De Leonardis sposò Francesco Giacomo Basile, i cui eredi tuttora continuano a gestire il complesso.

La masseria ha una struttura alquanto lineare. Il corpo di fabbrica risale al XVIII secolo, come chiaramente riporta il millesimo 1731 inciso sull’architrave della porta della primitiva abitazione signorile. In mezzo alla casa padronale sulla destra e all’area servizio sulla sinistra si posiziona la chiesetta.

Il timpano è smussato e sormontato da una croce litica. Alle estremità delle falde del tetto spiovente si si collocano le statue dei Santi patroni della città: santa Comasia e di san Martino. Due statue di pregevole manifattura facilmente riconoscibili dagli attributi tradizionali; coma la palma del martirio, gli abiti vescovili, il grappolo di uva e le spighe di grano. Poco più in là sulla sinistra spicca anche la statua di san Vito, circondata dai tipici fiaccoloni del barocco martinese. La facciata della chiesa è traforata da un’edicola e da due finestrelle mistilinee. Sul portale si trova inciso la seguente iscrizione: . L’indicazione in ottemperanza ad un accordo del 1741 fra la Santa Sede e il Regno di Napoli impediva ai ricercati di trovare asilo presso i luoghi di culto privati.

L’interno della chiesa è quadrangolare ed è completamente imbiancata in latte di calce. Addossata alla parete c’è uno splendido altare rococò in pietra locale con alcune specchiature dipinte di blu. All’interno sono conservate molto tempere di pregevole manifattura, attribuite alla scuola di Domenico Carella. Sull’altare maggiore si colloca la Madonna del Rosario, a seguire partendo dalla destra si riconoscono l’Arcangelo Raffaele con Tobiolo, la Pietà, san Francesco da Paola, sulla controfacciata in alto c’è san Martino, segue sant’Andrea Avellino, san Giuseppe e l’Arcangelo Michele.

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