Masseria Lanzo

La masseria si trova nell’omonima contrada sulla direttrice per Taranto. La tipologia architettonica rispetta l’impostazione di una masseria a corte che si sviluppa attorno a un fabbricato originario di antica edificazione risalente al XVI secolo, come si deduce dal millesimo 1668 inciso su un portale interno.

Nel 1886 la parte padronale è stata allargata da una nuova costruzione. La masseria è dotata anche di una chiesetta la cui facciata presenta tutti gli elementi decorativi tipici del rococò. La copertura a botte è delineata da un profilo mistilineo terminante alle estremità con due fiaccoloni. Ancora più ricco è il portalino la cui modanatura è esaltata da ghirigori e da una graziosa finestra dalle linee ondulate. Sul portalino si legge la seguente iscrizione: . Chiaro è l’ammonimento ai rei di non cercare rifugio in un luogo pubblico come imponeva un concordato fra la Santa Sede e il Regno di Napoli nel 1741.

Sulla parete di fondo è dipinta un’appariscente tenda rossa che vela una superficie dorata. Su questa parete compaiono all’interno di cinque medaglioni di diversa grandezza le seguenti immagini: l’Arcangelo Michele, san Martino vescovo, l’Addolorata, santa Comasia e san Girolamo Emiliani. Le tempere risalgono al 1784, anno di costruzione della chiesetta, e fanno supporre anche a un’attribuzione pittorica da rintracciarsi nell’ambito della scuola di Domenico Carella.

Merita un’attenzione particolare l’altare in pietra locale che, addossato alla parete, spicca per la raffinata opera scultorea che ne ha definito la sagoma e i dettagli decorativi con vistose coloriture policrome. Purtroppo negli anni ’90 l’altare fu mutilato dei cherubini collocati sui corni dell’altare e furono rubati: il paliotto, alcuni dipinti su rame e l’acquasantiera a forma di conchiglia.
Nella chiesa si trovano dei candelieri e un crocifisso.

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