Masseria San Paolo

La masseria, sita nella Murgia sud-orientale, padroneggia nell’omonima contrada San Paolo a cui ha dato il nome. Il suo appellativo deriva da un toponimo medievale Gravina di Paulo che indicava una profonda incisione carsica fra la zona collinare della Murgia e la zona costiera dell’anfiteatro tarantino.

La masseria rientra nella cosiddetta tipologia a sviluppo lineare. Si scorge da lontano la mole ben compatta del corpo di fabbrica, tinteggiata di latte di calce. La facciata si contraddistingue per un ballatoio evidenziato da alcune arcate a da due graziosi portali rococò che segnano gli ingressi. Sul parapetto del terrazzo si innalzano ad ogni angolo dei fiaccoloni e al centro spiccano le statue lapidee di san Martino, santa Comasia e sant’Antonio da Padova. Il complesso ha subito profonde modifiche nel corso dei secoli.

La più grande trasformazione ha riguardato l’originaria cappella, ormai inglobata al corpo di fabbrica e trasformata in un deposito di masserizie. Un cambiamento d’uso avvenuto in seguito all’assalto dei terribili briganti all’inzio del Novecento. L’attuale cappella neoclassica, che si vede affianco al fabbricato, fu costruita nel 1957 da Francesco Basile.

La chiesa è dedicata alla Madonna del Carmine, infatti la tela dell’altare maggiore raffigura la Vergine del Carmelo con santi. Sulla parete di sinistra c’è un’altra tempera raffigurante il mezzo busto della Madonna del Carmelo, databile intono al XVII secolo e proveniente sicuramente dalla primitiva cappella. La masseria è dotata di antichi trulli, corti, iazzi e immensi pascoli destinati principalmente all’allevamento dei bovini podolici pugliesi, del cavallo murgese e dell’asino di Martina Franca. Infatti la masseria nel settore zootecnico è tra le più specializzate nella tutela e valorizzazione delle razze autoctone a livello nazionale.

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