Masseria Galeone

Uno dei luoghi più suggestivi d’Italia appartiene al Corpo Forestale dello Stato: si tratta della Masseria Galeone, posto fisso dell’UTB (Ufficio Territoriale per la Biodiversità) di Martina Franca, nonché scuola di equitazione del CFS, centro di allevamento del cavallo murgese e sede del Museo del cavallo murgese.

La settecentesca Masseria Galeone immersa nella Riserva Naturale Orientata delle ‘Murge Orientali” rappresenta uno dei complessi architettonici rurali più interessanti dell’area. La storica masseria si contraddistingue per la casa padronale caratterizzata dal tipico tetto a pignon (ossia a punta), realizzato con chiacarelle (mattoncini in pietra calcarea) e alcuni trulli perfettamente restaurati. Inoltre da diversi decenni presso la Masseria Galeone è ubicata la scuola di Equitazione del Corpo Forestale dello Stato dove vengono domati ed addestrati i cavalli murgesi e formati i cavalieri del Corpo Forestale.

Le frequenti visite guidate permettono di conoscere le scuderie e le varie fasi di addestramento del cavallo, ma soprattutto di approfondire le caratteristiche morfologiche del cavallo murgese; un cavallo autoctono allevato allo stato brado che si fa apprezzare per la docilità unita ad una nobile fierezza e considerevole resistenza. Durante le visite sarà possibile anche ammirare i fragni, querce secolari di notevole valore naturalistico, presenti solo in Puglia e Basilicata e conoscere tanti altri segreti celati nella Riserva come le grotte, la carbonaia e la calcara.

 LA CARBONAIA
E’ il primo elemento d’ interesse che incontriamo lungo il percorso. Questa struttura veniva realizzata dai boscaioli che, da ottobre a marzo, erano impegnati nelle attività selvicolturali dalle quali ricavavano legna da ardere utilizzata, in parte, per la trasformazione in carbone. Una squadra di operai gestiva questa grande catasta conica di legno, realizzata in una parte di bosco pianeggiante e poco ventilata, per dieci giorni e dieci notti, responsabili che tutto il sistema funzionasse alla perfezione poichè il carbone ricavato rappresentava una fonte di guadagno molto importante.

LA GROTTA
La grotta, in parte di origine calcarea, sita tra la carbonaia e la calcara, veniva utilizzata come ricovero dalle squadre di operai che si occupavano della gestione delle due strutture che necessitavano di un luogo dove potersi riparare dalle intemperie e poter dimorare durante le ore notturne, costretti a sostare in bosco per mesi interi senza poter tornare dalle loro famiglie. La grotta è giunta a noi intatta, non ha subito danni e si possono ancora notare i lucernai naturali, all’interno è evidente la parte naturale della concavità e una parte ricostruita dall’uomo per renderla più funzionale.

LA CALCARA
La calcara fungeva da fornace adibita alla cottura delle pietre calcaree, materia prima estratta dal bosco durante le attività di pulizia. Dalla cottura delle pietre calcaree si ricavava la calce utilizzata per imbiancare le abitazioni o come legante nelle costruzioni. La calcara scavata a circa 3 metri di profondità e per un diametro di 4 metri veniva ricoperta da una cupola, il processo di combustione durava una quindicina di giorni e la temperatura all’interno raggiungeva anche i 1000 gradi. Per estrarre le pietre pronte per l’utilizzo bisognava attendere ancora 24 ore dalla fine della combustione

Translate »