Palazzo Simeone

Palazzo Simeone è un classico esempio di casa a corte, ossia di una corte centrale circondata dall’affaccio di numerosi ingressi privati. Esternamente il semplice portale, nasconde all’interno uno degli spazi architettonici più suggestivi dell’architettura signorile martinese. Infatti, entrando nella corte, dopo aver superato un profondo androne di accesso, sul lato di destra, si allunga una scala che conduce all’ingresso del Palazzo Simeone (oggi di proprietà della famiglia Ancona), evidenziato da un portale in stile settecentesco.

Il prospetto è marcato da un ballatoio che percorre per lungo tutta la facciata e da una balaustra con colonnine sagomate che corona la parte superiore. Sugli altri lati della corte si aprono diversi ingressi e finestre, databili in diversi periodi, segno evidente delle trasformazioni strutturali verificatesi nel corso dei secoli. Sul lato sinistro si apre l’ingresso del giardino di Palazzo Simeone; il più grande giardino privato presente all’interno del centro storico. Si tratta di uno spazio privato e chiuso da un recinto alto con portale, evidenziato da una ghiera in bugnato, recante in alto lo stemma araldico della famiglia Simeone; una tra le più prestigiose e magnatizie casate martinesi.

Lo stemma raffigura un compasso rivolto verso l’alto e tre stelle a otto punte nella parte sommitale. Questo stemma si trova su molte opere e monumenti martinesi del XVIII secolo, segno tangibile del mecenatismo operato da un noto esponente di questa casata: Pietro Simeone. Infatti, fra le opere più importanti da lui commissionate ricordiamo l’altare maggiore della Basilica di San Martino, realizzato dai fratelli Giuseppe e Gennaro Sanmartino e da Giuseppe Varriale (1773), l’altare della Madonna nella Chiesa di San Vito (1778), il pavimento maiolicato all’interno dell’oratorio della Confraternita dell’Immacolata Concezione dei Nobili (1773), la cappella del Volto Santo nella Chiesa di Sant’Antonio dei Cappuccini (1756), dove si farà seppellire (1780), e molte altre opere di beneficenza sostenute per il Conservatorio di Santa Maria della Misericordia. Palazzo Simeone si distingue per il giardino interno, che in origine era uno spazio comune e aperto, destinato ad ospitare degli orti per l’uso quotidiano dei residenti della zona, d’altronde era questa la funzione principale delle case a corte. Poi, presumibilmente intorno alla fine del XVIII, la famiglia Simeone chiuse l’area trasformandola in proprietà privata. L’incantevole giardino di Palazzo Simeone è stato recentemente restaurato ed è diventato proprietà comune fra Palazzo Simeone e Palazzo Ancona (ingresso in via Buonarroti, 15). La famiglia Ancona l’ha riportato al suo antico splendore ridefinendo gli spazi verdi e recuperando il peripato segnato da eleganti colonne che lo attraversano per lungo. In fondo sulla sinistra si trova una piccola fontana adornata da una scultura in creta realizzata dallo scultore martinese Salvatore Basile intorno alla seconda metà del Novecento.

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