Riserva Naturale Orientata “Murge orientali” – Masseria Galeone

La Riserva Naturale Orientata “Murge Orientali”, di proprietà del Demanio dello Stato, si estende per circa 733 ettari nei territori di Martina Franca e Massafra.

L’ambiente è caratteristico della Murgia con rocce calcaree affioranti e terreni derivanti. La vegetazione è caratterizzata dai boschi cedui di fragno impreziositi dal profumo speziato della macchia mediterranea.

Nata per proteggere alcuni mammiferi che popolano l’area, la riserva ospita cinghiali, volpi, ricci, faine e lepri. Tra i rami, inoltre, volteggiano numerosi uccelli come il pettirosso, il rigogolo, il cardellino e l’upupa.

Rientrano nella riserva ben 150 gravine, tra le quali spicca la Gravina Madonna della Scala nel Comune di Massafra. Oltre ad un vasto villaggio rupestre di epoca medievale, al suo interno verdeggiano oltre 600 specie vegetali.

Itinerari e punti di interesse

Punto di partenza: Masseria Galeone (scuola di equitazione) – c.da Curcio, Martina Franca
Orari e giorni di apertura: le visite guidate sono da concordare con il personale Carabinieri Forestale in servizio presso la struttura.

Coordinate: 40738283 N – 17214847 E

La Masseria Galeone è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni della cartellonistica di riferimento. Dista da Martina Franca (Ta) 12 km, da Alberobello (Ba) 6 km e da Noci (Ba) 15 km.

Percorso natura e storia
DIFFICOLTÀ: bassa
LUNGHEZZA: 1 km
DISLIVELLO: basso (quota di partenza e arrivo 500 metri).
TEMPO RICHIESTO DI PERCORRENZA DEL PERCORSO: 2 h.

Dopo aver parcheggiato le auto negli spazi destinati, si procede verso il punto di ritrovo antistante il complesso masserizio. Il percorso in bosco non è percorribile da disabili carrozzati per la presenza di ostacoli naturali.

Il percorso naturalistico si snoda in una porzione di bosco dal valore inestimabile nel quale ammirare, immersi tra gli alberi di Fragno, le innumerevoli specie vegetali che vivono tra loro in perfetta armonia. Questo percorso che si snoda, inizialmente, su un antico tratturo è cadenzato da elementi storici che sottolineano l’ importanza economica che il bosco ha rivestito, nel passato, per la gente del posto.

Percorso cavalli
DIFFICOLTÀ: bassa
LUNGHEZZA: 400 mt.
DISLIVELLO: nessuno
TEMPO RICHIESTO DI PERCORRENZA: 1h e 30 minuti

La visita alle scuderie forestali ha inizio con una breve introduzione sulla storia e sulla morfologia del cavallo murgese e delle sue attitudini alle attività che svolge in maneggio. Si prosegue con la visita presso i box dove i cavalli trovano alloggiamento nei periodi inattivi e dove ha inizio, con la pulizia, la giornata del cavaliere. Tra i luoghi importanti vi è la giostra. Qui il cavallo viene introdotto per effettuare un pre-riscaldamento prima di passare all’attività di addestramento in maneggio, altro luogo fondamentale dove cavaliere e cavallo si confrontano giornalmente.

PUNTI DI INTERESSE

All’interno del percorso natura e storia sono presenti alcuni punti di interesse non trascurabili, questi manufatti ci indicano la valenza storico-economica della Riserva utilizzata, in passato, come fonte di reddito:

LA CARBONAIA (percorso natura)
E’ il primo elemento d’ interesse che incontriamo lungo il percorso. Questa struttura veniva realizzata dai boscaioli che, da ottobre a marzo, erano impegnati nelle attività selvicolturali dalle quali ricavavano legna da ardere utilizzata, in parte, per la trasformazione in carbone. Una squadra di operai gestiva questa grande catasta conica di legno, realizzata in una parte di bosco pianeggiante e poco ventilata, per dieci giorni e dieci notti, responsabili che tutto il sistema funzionasse alla perfezione poichè il carbone ricavato rappresentava una fonte di guadagno molto importante.

LA GROTTA (percorso natura e storia)
La grotta, in parte di origine calcarea, sita tra la carbonaia e la calcara, veniva utilizzata come ricovero dalle squadre di operai che si occupavano della gestione delle due strutture che necessitavano di un luogo dove potersi riparare dalle intemperie e poter dimorare durante le ore notturne, costretti a sostare in bosco per mesi interi senza poter tornare dalle loro famiglie. La grotta è giunta a noi intatta, non ha subito danni e si possono ancora notare i lucernai naturali, all’interno è evidente la parte naturale della concavità e una parte ricostruita dall’uomo per renderla più funzionale.

LA CALCARA (percorso natura e storia)
La calcara fungeva da fornace adibita alla cottura delle pietre calcaree, materia prima estratta dal bosco durante le attività di pulizia. Dalla cottura delle pietre calcaree si ricavava la calce utilizzata per imbiancare le abitazioni o come legante nelle costruzioni. La calcara scavata a circa 3 metri di profondità e per un diametro di 4 metri veniva ricoperta da una cupola, il processo di combustione durava una quindicina di giorni e la temperatura all’interno raggiungeva anche i 1000 gradi. Per estrarre le pietre pronte per l’utilizzo bisognava attendere ancora 24 ore dalla fine della combustione

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